«Cari bambini, vi auguro di non esser mai costretti a traversar l’Oceano
per andare in America a far
fortuna. Prima di tutto,
perché quando uno ha voglia di lavorare, e un po’ di sale in zucca, come voi,
può far fortuna anche nel suo paese; in secondo
luogo, perchè in America per vivere bisogna lavorare quanto in casa nostra e
forse più, con la differenza che invece di far guadagnare col nostro lavoro i
nostri fratelli, facciamo guadagnare degli uomini che dovrebbero essere nostri fratelli, ma che invece, quando si sono serviti di noi, ci dànno spesso e
volentieri in ricompensa un calcio... nel posto della cosa.
Ma se qualcuno di voi fosse così fortunato
da poter fare quel viaggio per divertimento, gli dò il consiglio amorevole,
paterno, disinteressato, di portarsi un dottore in tasca, perchè novantanove
volte su cento potrà capitargli come medico di bordo un ammazza-cristiani, come
quello che toccò a Chifellino.
Si chiamava Meo Lopurgo.
Il suo sistema di cura si riassumeva, cosa strana, nel suo casato; purgava
tutti. Nella farmacia di bordo non aveva che olio di ricino, sale inglese, e la
fiamigerata canna da clisteri.»
Collodi Nipote, Le
avventure di Chifellino. Libro per i ragazzi, con illustrazioni di Carlo
Chiostri. Firenze: Bemporad & Figlio – Editori, 1902.
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