«Fratello.
Al Dott. Alberto Fedeli (Roma)
In
altra vita, in altro tempo antico,
che
fummo noi? Certo è che il cuor giocondo
ti
ricercava su e giù nel mondo
chiamandoti
dovunque: “Amico… amico…”
Or
più dietro di te non mi affatico.
Risorti
sopra terra dal profondo,
per
te mi nasce il canto vagabondo
e
il buon Dio ringrazio e benedico.
Soggiornerem’
domani ancor di sotto,
perché
é immutabil legge della vita.
Scivoleranno
i tempi. Un dí remoto
risorgeremmo
sotto il cielo bello,
e
sempre, sempre, sempre, intenerita
la
nostra voce ci dirà: “Fratello…”»
Mario R. Vecchioli, Una pipa, una gesta y la reiteración de la
poesía. Adriana Crolla (selección y estudio preliminar). Santa Fe:
Ediciones UNL, 2016.
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