lunes, 17 de diciembre de 2018

L'Argentina, de Mario Puccini (1939)




«C’è una Pampa che si potrebbe chiamare letteraria, ideale, ed una Pampa autentica, reale, viva e vivente. Della prima, si parla molto: e non solo dai lontani, anche e soprattutto dagli Argentini. Bisogna subito farci i conti e sbrigarsi con questa Pampa: come tutte le cose che la fantasia umana troppo a lungo e compiacentemente ha accarezzate, essa è diventata quasi un cliché.
[...] Ma il popolo argentino non è grande per la sua mitologia, è grande per la sua potenza di creazione e di costruzione: gli si farebbe un grande torto se lo si vedesse ancora legato più alle favole che alla vita. E questa, cioè la realtà, fu diversa: diversa e non facile: i primi lottatori della Pampa non sono ancora dei realisti totali, sono a metà dei poeti; occorrono dei secoli prima che la Pampa ceda, prima che la Pampa si sottometta. Ma è tutta una storia eroica; è nella Pampa e per la Pampa che l’Argentina trova veramente se stessa, sioè le sue virtù di costanza e di forza, quelle virtù che determineranno la sua potente fisionomia. Battaglie cruente, e battaglie incruente; ma queste quanto più dure delle prime!
Una terra sterminata: più si procedeva e più pareva di essere al primo passo. Una terra senza nodi e senza poesia; ma, appunto perché tale, d’una monotonia, d’una durezza da piegare dei giganti. Resistere poi a quel cielo: era non soltanto monotono e duro come la terra, ma era staccato, lontanissimo: impossibile comprenderlo con lo sguardo, quasi perfino crederlo vero. Non più una favola, ma sentore ancora di favola: quegli uomini debbono tutti i giorni vincere la propria volontà d’abbandono, tutti i giorni debbono lottare contro non si sa che strana pigrizia, tutti i giorni corrono il pericolo di addormentarsi in un sogno che potrebbe essere, che anzi certamente sarebbe senza risveglio. Battaglia lunga, stremante, difficile; ma è cittoria, un giorno.»

Mario Puccini, L’Argentina. Milano: Garzanti, 1939.

Imagen: “La lavandera” de Prilidiano Pueyrredón. Colección del Museo Nacional de Bellas Artes.


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