«Ninfarosa: Buon
giorno, signor dottore!
Il medico: Ma che
buon giorno! Come non vi vergognate di farvi beffe così d'una povera madre?
Ninfarosa: No, prima
di rimproverarmi, mi lasci dire!
Il medico: Ma che
volete dire?
Ninfarosa: Che è
matta, signor dottore: non stia ad affliggersene così!
Il medico: E che
gusto ci potete provate a ingannare una matta?
Ninfarosa: Ma no,
signore: nessun gusto: proprio come si fa coi bambini, per contentarli! La
pazzia, signor dottore, le è entrata nel capo, dopo la partenza di quei due
figli per l'America. Non vuole ammettere che essi si siano scordati di lei,
com'è la verità; e da anni s'ostina a mandar loro lettere e lettere. Io fingo
di scrivergliele: così, due sgorbi sulla carta; quelli che partono, fingono di
prendersele per recapitarle; e lei, poveraccia, s'illude. Ah, signor dottore,
se dovessimo far come lei, sa che ci sarebbe qua? tutto un mare di pianto; e
noi, dentro, affogate. Guardi, anch'io che le parlo: quel bel saltamartino di
mio marito, ma sa che coraggio ha avuto? di mandarmi un ritratto di lui e della
sua bella di laggiù, con le teste così, accoste accoste, e le mani afferrate -
permette? mi dia la mano... - così! E ridono, ridono in faccia a chi li guarda:
dunque, a me; se me l'hanno mandata! Ma io, la mia - guardi - mano di sarta,
bianca: tante fossette, quante sono le dita! E piglio il mondo com'è!
La gialluzza: Te
beata, Ninfarò!
Ninfarosa: Beata? È
una virtù che potete avere anche voi. Chi l'ha, gli va tutto bene.
Z’a Marassunta: Eh, tu sei
vispa!
Ninfarosa: E voi
siete tardive! Ma dite pure di me: tanto, lo sapete, m'entra da un orecchio e
m'esce dall'altro.
Il medico: Avrete da
vivere, voi. Mentre quella poveretta, invece...
Ninfarosa: Ma che!
Quella? Avrebbe da vivere anche lei, ih! bella seduta e servita in bocca. Se
volesse. Non vuole. Lo domandi qua a tutte quante.»
Luigi Pirandello, L’altro figlio (1923). Edizione di riferimento: Luigi Pirandello, Maschere nude, a cura di Alessandro D’Amico, vol. III, collana I Meridiani, Arnoldo Mondadori editore, Milano, 2004.
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